L’Ippovia dei Parchi – Fondazione Maurizio Fragiacomo si snoda dalle porte di Milano al lago di Varese, attraversando senza soluzione di continuità una serie di parchi locali di interesse sovracomunale.
Essi riprendono il percorso del fiume Olona, un tracciato storico che collegava la Lombardia a Nord con la Svizzera.

L’ippovia è strutturata in 5 tappe, per una lunghezza complessiva di 122 km e con un dislivello 520 m.

1) Vanzago – Gerenzano
2) Gerenzano – Cairate
3) Cairate – Caronno Varesino
4) Caronno Varesino – Varese
5) Varese – Ghirla

La regione, pur essendo intensamente antropizzata, si presta al turismo equestre in quanto sono stati individuati percorsi prevalentemente sterrati con limitati attraversamenti della viabilità principale e in ambiente ancora incontaminato.
L’Ippovia attraversa 29 comuni e diverse aree protette di differente livello; partendo dall’Oasi WWF di Vanzago, per proseguire all’attiguo Parco del Roccolo (Vanzago, Parabiago, Nerviano), verso il Parco dei Mughetti (Cerro, Uboldo), il Parco degli Aironi (Gerenzano), il Parco del Bosco del Rugareto (Gorla Minore), il Parco del Medio Olona (Cairate), il Parco RTO (Caronno Varesino, Gornate Olona, Torba), per poi concludersi al Parco Regionale Campo dei Fiori. Il percorso si snoda attraverso un “corridoio ecologico”; è singolare che in un contesto localizzato in uno dei territori più antropizzati d’Europa sia stato possibile recuperare un percorso con forti valenze ambientali e naturalistiche. L’ippovia consiste in un percorso principale segnato in verde con varianti facoltative che permettono di raggiungere alcuni luoghi segnalati di notevole interesse. Le varianti vanno ovviamente percorse in andata e in ritorno.

La lunghezza totale dell’ippovia, come segnata sul GIS – Sistema Informativo Territoriale – consta in 98,396 Km e sommando le varianti che complessivamente sono lunghe 23,754 Km si raggiunge un totale di 122,150 Km.

L’Ippovia viene classificata come facile: il percorso non presenta particolari difficoltà morfologiche e, data la quota, può essere frequentata in tutte le stagioni dell’anno.

Il percorso, pur sfruttando un corridoio ecologico con diversi tratti in ambiente naturale, attraversa comunque aree urbanizzate e quindi c’è la possibilità di incontrare disturbi tipici delle zone abitate.
Si raccomanda quindi l’uso di cavalli abituati a tali ambienti che non si spaventino per il traffico. Gli attraversamenti principali della viabilità ordinaria e quelli più impegnativi dovranno essere eseguiti da terra col cavallo alla mano e con l’assistenza di personale (guide equestri, polizia locale ecc.) che regoli il traffico durante l’attraversamento.

Un progetto finanziato dalla